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Where Every Scroll is a New Adventure

Riflessioni - Blog Posts

5 years ago

Negli ultimi mesi, mi capita spesso di non riuscire a prendere sonno, e spesso sono su Pinterest a sfogliare immagini, e tempo fa ho trovato un post con questa frase:

“Quando sei felice ti godi la musica, se sei triste capisci i testi.” (Anonimo) 

Forse l’avevo già letta da qualche altra parte, o forse l’avevo sentita da qualcuno, però non ci avevo mai ragionato fino ad allora.

Però è vero. Ultimamente ascolto le canzoni in maniera diversa, non mi soffermo più sulla melodia, ma penso (e mi traduco nella mente) le parole dei testi.

Fa strano, dico davvero, ma quando ascoltavo la musica (a casa, in macchina, o quando vado a correre...) era il ritmo della melodia che mi prendeva, e mi faceva dire “che figa sta canzone”. Non mi ero mai soffermato veramente sul significato elle parole, sopratutto le canzoni in inglese, ero rapito dal ritmo e dal “suono” delle parole ma non da ciò che esprimevano.

Ora invece mi soffermo sui testi, e li capisco, e (purtroppo) spesso mi ci ritrovo.

Per questo posto spesso citazioni tratte da canzoni.

Non si fa caso finché non ci si ferma a riflette (almeno per me è cosi), ma lo stato d’animo, le emozioni che proviamo, cambiano così tanto la percezione di quello che ci circonda...

Negli Ultimi Mesi, Mi Capita Spesso Di Non Riuscire A Prendere Sonno, E Spesso Sono Su Pinterest A Sfogliare

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4 years ago

20.05.2021

Come mai si rintracciano poche cantautrici italiane?

Il mondo dei sentimenti e delle emozioni è raccontato in maniera frequente dagli uomini, penso a De Andé, Guccini, Battiato, etc. La mia domanda non è mossa da rivendicazioni femministe - per amor del cielo - la sfera affettiva è una questione esistenziale e universale. Nell’ascolto dei brani scritti da questi, rintraccio che:

1) riescono a cogliere ed intepretare, magistralmente, la condizione umana;

2) ma la narrazione si snoda secondo una prospettiva maschile.

Ascoltare De André che parla di amore è un’esperienza che non pensavo potesse essere, emotivamente, destabilizzante. Il modo in cui ha impostato la melodia, fa sì che ci sia immedesimazione tra testo e suono. C’è, però, qualcosa che manca e che non mi permette di empatizzare a pieno... e che si riconduce alla domanda di apertura...

Non cerco, ovviamente, l’emotività femminile nei brani di De Andrè. Ascoltarlo mi ha fatto realizzare che, a livello generale, mancano donne cantaurici così d’impatto..........

O forse: sono io che sono stata “inculcata” a considerare soltanto questi come interpreti anziché volgere lo sguardo altrove?


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4 years ago

15.02.2021

Come si entra real-mente in relazione con l’altro, dal momento che le singole individualità possono rivelarsi “ingombranti” ai fini relazionali?

Perchè non ci sono momenti dedicati all’approfondimento della possibilità disastrosa dello star insieme?

Ad antropologia, mi insegnano:

la sospensione del giudizio,

le tecniche empatiche,

il relativismo,

l’approccio critico...

=> ma è tutto così astratto e poco sponteneo!

A volte, però, tralasciano che: è importante evidenziare anche la dimensione più istintiva ed emozionale, nata nell’incontro con l’altro!

Vorrei conoscere più studiosi e accademici come Malinowski, uno dei più celebri antropologi del ‘900, che nel suo diario di campo in Papua Nuova Guinea scriveva:

«Pensai al mio atteggiamento attuale verso il lavoro etnografico e verso gli      indigeni. Alla mia antipatia per loro, alla mia nostalgia per la civiltà»

 - tratto da Giornale di un antropologo, Bronislaw Malinowski, Armando Editore, 1992, p. 106.

Anche se il diario di Malinowski è stato pubblicato postumo: le sue annotazioni -  patrimonio dell’Unesco -  aprono riflessioni e spunti inediti...


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